Si tratta di una proposta riabilitativa volta ad integrarsi al trattamento a terra di quasi tutte le patologie sia neurologiche che ortopediche, con interessanti risvolti anche in ambito dermatologico (esiti di ustioni) e chirurgico (esiti di mastectomie).
L'ambiente microgravitario, offerto dall'immersione del corpo in acqua, evidenzia e facilita il potenziamento di capacità motorie residue altrimenti nascoste, consente una rimessa in carico precoce e riduce il dolore e la resistenza alla mobilizzazione.
Un'adeguata temperatura che rientri in un range di 30/34°, facilita il rilassamento, riducendo lo spasmo muscolare, la spasticità e quindi il dolore.
La pressione esercitata dall'acqua sulla superficie corporea, ha effetti sul sistema cardio-circolatorio, respiratorio e sulla proprio ed esterocezione, unita alla libertà di movimento su tutti i piani dello spazio, determina una ricchezza di stimolazioni percettive utili anche al recupero cognitivo.
La presa in carico del paziente parte da una duplice valutazione condotta sia a terra che in acqua, si articola poi nella costruzione di un piano di trattamento idoneo integrato alla rieducazione neuromotoria, e nella verifica dei risultati ottenuti. Nella costruzione del percorso si utilizza il criterio della sperimentazione di tutte le tappe fisiologiche di sviluppo ontogenetico del movimento, passando dal decubito supino alla stazione eretta, per arrivare al lavoro propriocettivo ed integrarlo nella globalità degli schemi motori.